La prima infanzia è un periodo della vita in cui ogni singolo giorno è una nuova scoperta.
Vedere i propri figli esplorare, ed imparare sempre qualcosa di nuovo, non ha prezzo e ti ripaga di tutte le notti in bianco che hai passato.
La fase dello svezzamento poi rientra di sicuro tra le tappe importanti del primo anno di vita di un neonato.
Ogni genitore affronta lo svezzamento in maniera diversa. E bisogna anche dire che è il bambino poi a decidere l’evolversi del tutto.
Ogni bambino è un mondo. Ci sono bimbi che apprezzano subito ogni singolo alimento, e ci sono bimbi invece che inizialmente hanno un rifiuto totale.
La parola d’ordine in ogni caso è sempre: pazienza.
Se stai affrontando la fase dello svezzamento armati di tanta pazienza ed accetta i tempi di tuo figlio.
Per affrontare questa fase ci sono poi due cose da decidere in primis:
- quali strumenti voglio utilizzare?
- che tipologia di svezzamento voglio fare?
Per gli strumenti, leggi la guida migliori omogeneizzatori, da cui potrai prendere alcuni spunti.
Per quanto riguarda invece la tipologia dello svezzamento, ecco che le cose da dire sono molte.
Entriamo insieme nel vivo dell’argomento.
Auto svezzamento o svezzamento classico
Il mondo dei genitori quando si parla di svezzamento si divide in due:
- svezzamento classico
- auto svezzamento
A dire il vero c’è anche un terzo gruppo, ovvero i genitori che non si “schierano” da nessuna delle due parti e decide di trarre il meglio dalle due tipologie per fare così uno svezzamento misto.
Se sei alle prime armi con le pappe e cucchiaini ecco che forse è utile spiegarti un po’ meglio in cosa consistono queste due tipologie.
Svezzamento classico
È la tipologia che praticamente ha sempre regnato nel settore dell’alimentazione dei neonati.
Esso prevede l’inizio a circa 4-5 mesi in maniera molto semplice e basica per dare al bimbo il tempo di abituarsi ad ogni singolo alimento.
In questo caso si parla anche molto di allergie. Proprio per questo la regola base è quella di aggiungere un alimento alla volta, e soprattutto evitare assolutamente alcune categorie (ad esempio i crostacei) fino ad una determinata età, per evitare appunto un effetto allergico.
C’è una scaletta ben precisa in cui si comincia con un brodo vegetale e le classiche farine di mais e tapioca, cereali, ecc.
Poi si continua con i liofilizzati di carne. Solo dopo questi si può cominciare con un po’ di carne finemente tritata. E così via.
Auto svezzamento
Da qualche anno è sorta però una linea controcorrente in cui si afferma che, dare determinare alimenti troppo tardi, è controproducente e sarebbe la causa maggiore dell’insorgere di alcune allergie alimentari.
Ecco quindi che le rigide tabelle vengono gettate per dare un maggiore spazio alla fantasia.
Ciò non significa dare tutto e subito. Vi è comunque una gradualità da rispettare.
È sempre opportuno dare un alimento alla volta ma senza bloccarsi a fasce d’età.
In pratica il bimbo può mangiare anche quello che mangi tu, purché sia sano ed equilibrato.
Per questo motivo inizia a 6 mesi, e non prima.
Vi è una fase iniziale breve di conoscenza con le diverse consistenze e poi si passa subito all’autonomia del mangiare da solo pezzetti di cibo, ovviamente di dimensioni idonee e con stretto controllo.
È difficile dire qualche tipologia sia migliore o peggiore.
Ogni genitore deve essere libero di scegliere quella che gli dona maggiore tranquillità e serenità.
L’unico consiglio che ci sentiamo di darti è quello che vedere la reazione di tuo figlio. Ogni bambino è in grado di fati capire cosa preferisce e cosa è pronto a fare.