Al giorno d’oggi, si cerca in tutti i modi di ridurre la produzione di spazzatura e giungere a riciclare la maggiore quantità possibile di materiali di scarto. La gestione rifiuti da parte delle aziende specializzate del settore e delle amministrazioni delle diverse località, in effetti, non è una questione facile da affrontare, a causa delle diverse problematiche che essa presenta: dalla difficoltà della raccolta alle modalità dello smaltimento.
Tuttavia, ciascuna persona o famiglia può fornire un proprio contributo, non solo per facilitare lo smaltimento dei rifiuti ma anche per migliorare l’ambiente naturale, in particolar modo terreni e giardini. Per fare tutto questo, basta non buttare via alcune tipologie di rifiuti o di scarti, ma raccoglierli in un apposito contenitore e far trascorrere qualche mese. Stiamo parlando, in effetti, del famoso “compost“. Cerchiamo di capire cos’è esattamente e come produrlo.
In cosa consiste il compost
Questo, definito anche terricciato, non è altro che il risultato di un processo di ossidazione e di trasformazione di vario materiale organico, dovuto al lavoro di piccoli microrganismi in presenza di particolari condizioni ambientali. Infatti, essenziale in tale processo è l’ossigeno ed un certo equilibrio tra varie sostanze chimiche, all’interno del materiale oggetto di trasformazione. I residui organici che si possono utilizzare vanno dagli scarti alimentari fino a quelli derivanti da potature o giardinaggio, quindi foglie, rami ed altro.
Il risultato ottenuto dal trascorrere del tempo e dal lavoro di batteri ed altre piccoli organismi è un materiale fertilizzante del tutto naturale, che non solo apporta elementi nutritivi a giardini e terreni dove può essere utilizzato, ma addirittura ne può migliorare la qualità e ne incrementa la diversità a livello di flora presente nel sottosuolo. Il compost, quindi, può essere tranquillamente utilizzato sia in ambito agricolo per le piante e sia florovivaistico.
Come produrre del compost a livello domestico
Per poter realizzare questo fertilizzante in casa si deve possedere un ampio terrazzo o, meglio ancora, un giardino. Il processo di trasformazione tuttavia è lungo, laborioso e fatto diverse tappe. Essenziale, innanzitutto, è acquistare o realizzare in proprio una compostiera, in cui inserire man mano gli scarti alimentari o organici prodotti. In seguito, dobbiamo aspettare che la natura faccia il suo corso, controllando che il materiale all’interno del contenitore non puzzi e fermenti in maniera efficiente.
Nel caso ci sia cattivo odore, il problema può essere di aerazione e di umidità eccessiva. Per risolverlo basterà inserire dei bastoni all’interno del materiale, per farlo aerare e quindi ossigenare meglio. Così facendo il livello di umidità presente sarà anche quello giusto. Altri consigli utili sono di coprire con della paglia l’umido vegetale man mano inserito e di rigirare il tutto, di tanto in tanto. Passati 8-10 mesi, il compost è pronto e si dovrebbe presentare come terriccio morbido di colore nero.